Coronavirus: corretta gestione delle attività dei servizi sociali territoriali e dei Servizi di accoglienza di bambini e ragazzi
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In ottemperanza alle indicazioni di cui ai DPCM 8 marzo 2020, 9 marzo 2020 e 11 marzo 2020, tenuto conto delle richieste di chiarimento e informazione pervenute, fatte salve le disposizioni impartite dalle autorità locali, e in considerazione del carattere di servizio di pubblica utilità che riveste il Servizio sociale territoriale a tutela di chi si trova in stato di bisogno, la direzione generale dell’area Cura Della Persona, Salute e Welfare della Regione Emilia Romagna ritiene di fornire con la presente alcune indicazioni in merito allo svolgimento delle attività, con particolare riferimento all’area della tutela dei minorenni, valide per l’intera durata della situazione emergenziale in essere.
Pubblicata la Relazione della Commissione speciale d'inchiesta circa il sistema di tutela dei minori nella Regione Emilia-Romagna
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La relazione finale rende conto delle informazioni raccolte dalla “Commissione assembleare speciale d'inchiesta circa il sistema di tutela dei minori nella Regione Emilia-Romagna”, istituita ai sensi dell'art. 60, comma 1, del Regolamento interno dell'Assemblea legislativa e dell'art. 40, comma 1, dello Statuto della Regione Emilia-Romagna, su richiesta dei consiglieri Caliandro (Partito Democratico), Taruffi (Sinistra Italiana), Prodi (Gruppo Misto), Calvano (Partito Democratico).
L’attivazione della Commissione è stata votata all’unanimità dall’Assemblea Legislativa con deliberazione assembleare n. 215 del 27 luglio 2019. La Commissione, insediata il 2 agosto 2019, ha operato con oltre 25 sedute, interamente trasmesse in diretta streaming, prevalentemente dedicate ad audizioni, dal 27 agosto al 5 novembre 2019.
La Commissione ha raccolto varie documentazioni dalle persone audite e da proprie attività di acquisizione d’ufficio, in particolare presso l’amministrazione regionale e altre amministrazioni pubbliche, anche su richiesta dei commissari. Le persone audite sono state segnalate e richieste dai diversi gruppi assembleari, e nessuna richiesta è stata esclusa dall’Ufficio di Presidenza. Si sono registrati alcuni casi di rifiuto o mancata risposto alla convocazione, in prevalenza da parte di persone indagate o strettamente coinvolte da procedure giudiziarie.
scarica la relazione in formato PDF...
Dopo Bibbiano orgogliosi di essere comunità
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Le nostre realtà hanno alla base una mole di lavoro volontario immenso, che non intendiamo rivendicare in termini economici, ma come matrice e valore della nostra scelta di vita e accoglienza; la parola comunità deriva dal latino cum-munus: la parola munus significa ricchezza, ma anche dono, dovere, funzione, impegno, compito.
“Fare comunità” significa essere disposti a condividere, “mettere insieme” (cum) tutto ciò, ovvero le proprie ricchezze, la capacità di creare legami attraverso il dono di ciò che siamo e l’impegno (e la fatica!) insita nella complessità dell’essere comunità. Non è semplice accogliere situazioni che comportano un passaggio di disequilibrio alla ricerca di un nuovo equilibrio, per le nostre famiglie e le nostre comunità; non è semplice, ma può rivelarsi meraviglioso.
In questi giorni è stata usata ripetutamente la parola “vergogna” anche nei nostri confronti; un clima di sfiducia generalizzata, ma noi vogliamo condividere e sottolineare quanto invece siamo orgogliosi di essere comunità.
Vi invitiamo quindi a leggere QUI e condividere l'articolo pubblicato sull'ultimo numero di MISSIONE OGGI!
Comunicato stampa in relazione ai recenti articoli di giornale su vicenda Comunità familiare Madamadorè
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Comunicato stampa
“Nell’ultimo periodo si sono succeduti diversi articoli di giornali, locali e nazionali, all’interno dei quali viene riportato il nome della sottoscritta nonché della Comunità familiare Madamadorè che gestisco insieme a mio marito, in relazione ad avvenimenti legati all’indagine Angeli e Demoni. Nel testo degli articoli, si riporta dettagliatamente la vicenda di una minore affidata alla comunità familiare facendo riferimento al lavoro e ruolo della sottoscritta con termini ed espressioni allusive e diffamatorie.
Facciamo chiarezza su Bibbiano
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Con l'inchiesta "Angeli e Demoni" i riflettori improvvisamente si sono accesi sull'operato delle comunità per minori di tipo familiare e ciò ci spinge fare chiarezza su alcuni punti.
Le Comunità familiari non sono altro che famiglie che decidono di strutturarsi in modo da poter garantire sostegno anche ai bambini ad alto rischio evolutivo e a quelli che soffrono di gravi patologie.
- Le nostre strutture sono normate da una direttiva regionale, che prevede il rilascio di un'autorizzazione al funzionamento da parte dell'ente comunale, attraverso un'istruttoria vagliata da apposite commissioni provinciali. Ogni 5 anni la Commissione rivaluta l'idoneità delle strutture; ogni 6 mesi invece la Procura presso il Tribunale dei Minorenni verifica il nostro operato attraverso visite durante le quali viene appurato lo stato di salute psicofisica di tutti i minori accolti, l'idoneità della struttura, la vigilanza, qualità morali e titoli degli operatori.
La Regione istituisce la Commissione tecnica sul sistema di tutela dei minori: al centro la protezione dei più piccoli
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Dopo l'inchiesta sulla Val d'Enza, 8 esperti da atenei di Bologna e Parma, enti locali, aziende sanitarie, coordinati dal milanese Giuliano Limonta
Una Commissione tecnica che valuti l'intero sistema di tutela dei minori, individui eventuali falle e distorsioni e avanzi proposte che rafforzino i meccanismi a protezione dei più piccoli, il solo e unico obiettivo da perseguire. Campo libero agli esperti per trovare nuovi anticorpi, andando oltre le sole competenze regionali, organizzative e di coordinamento, con la tutela diretta dei minori in capo ai Comuni, e nel pieno rispetto del lavoro della Magistratura, la sola ovviamente a poter disporre di poteri inquirenti.
Come anticipato dal presidente Stefano Bonaccini subito dopo l’avvio dell’inchiesta della Procura di Reggio Emilia sui presunti casi di allontanamento forzato di minori dalle proprie famiglie e abusi in Val d’Enza, tuttora in corso, la Regione istituisce un organismo tecnico che lavori sulla situazione in essere e sulle eventuali contromisure in termini di riorganizzazione dei servizi, compresi i meccanismi di affido, per quanto di sua competenza. Valutando ovviamente le procedure e i percorsi amministrativi adottati. I fatti emersi, le pesanti attività illecite ipotizzate e le “accuse gravissime della magistratura inquirente anche nei confronti dei professionisti del sistema pubblico e del privato sociale”, se confermati, si legge nell'atto di Giunta che istituisce la Commissione, sono infatti “ritenuti lesivi dei diritti dei minori e delle loro famiglie, nonché dell’immagine della Regione Emilia-Romagna e dell’intero sistema assistenziale”. E su questo, è confermato che la Regione si ritiene parte lesa e che si costituirà parte civile nell'ambito del procedimento.
Comunicato stampa AIMMF
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L’Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia prende posizione, con un comunicato stampa, sui fatti di cronaca relativi ad indagini penali in corso presso la Procura della Repubblica di Reggio Emilia. Il comunicato è firmato da Maria Francesca Pricoco (Presidente dell'AIMMF) e Susanna Galli (Segreterio generale).
Inchiesta di Reggio Emilia, no a processi sommari contro comunità e famiglie affidatarie
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Roma, 28 giugno 2019
"Apprendiamo dalla stampa", dichiara Liviana Marelli, responsabile Infanzia, adolescenza e famiglie del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA), "quanto sta avvenendo in riferimento alla vicenda che coinvolge diversi minorenni e le loro famiglie e che ha comportato numerosi arresti a carico del sindaco di Bibbiano (RE) e di professionisti e operatori collegati all'organizzazione Hansel e Gretel. Siamo certamente allarmati di fronte a quanto finora emerso dalle stampa e laddove siano stati commessi abusi e reati quali quelli contestati, i responsabili devono risponderne. Nessuna difesa per coloro che avrebbero operato a danno dei bambini e dei ragazzi negando diritti e rispetto per ogni minorenne e per ogni famiglia. La presenza di una indagine giudiziaria chiede, però, a tutti di sospendere il giudizio nell'attesa degli esiti dell'attività dei preposti organi inquirenti."
"Ciò che ci preme sottolineare", continua Marelli, "è che questa vicenda non sia utilizzata come un'ulteriore occasione per infangare il lavoro costante, quotidiano di molte comunità e di tante famiglie affidatarie che con passione, responsabilità e competenza accolgono e accompagnano bambini e ragazzi verso un futuro possibile e nel loro superiore interesse. Occorre, quindi, evitare improprie generalizzazioni e strumentalizzazioni facendo di tutta l'erba un fascio."
"Il sistema della tutela, dell'accoglienza e dell'accompagnamento dei minorenni e delle loro famiglie – con particolare riferimento alle situazioni di vulnerabilità e fragilità –", conclude Marelli, "richiede senza dubbio politiche chiare, continuative e capaci di sostenere le competenze genitoriali e prevenire l'allontanamento dei bambini e dei ragazzi dalle famiglie d'origine e contestualmente garantire la buona qualità dell'accoglienza ben utilizzando le procedure e le modalità di verifica e controllo già normativamente previste."
Seminario - “L’APPROCCIO DI RETE NEL CONTRASTO ALLA VIOLENZA ALLE DONNE. Dalla formazione regionale ad uno sguardo europeo”
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13 giugno 2019 - Royal Hotel Carlton Via Montebello, 8 Bologna
Fin dalle Linee di indirizzo regionali per l’accoglienza di donne vittime della violenza di genere del 2013, la Regione ha individuato nella formazione un asse di lavoro essenziale per creare una buona rete di servizi, operatori qualificati e per migliorare le prestazioni rese alle donne vittime di violenza.
Il Piano regionale ne ha ribadito l’importanza e ha posto come obiettivo prioritario triennale il consolidamento delle attività di formazione per le figure professionali coinvolte nella prevenzione e nel contrasto della violenza contro le donne.