Perchè un Coordinamento Regionale della Comunità Familiari
La scelta di mettersi in rete a livello provinciale e coordinarsi a livello regionale, valorizzando la rete delle comunità nell’espressione autonoma di volontariato, è stata fondamentale per solidificare una relazione fra queste. Tali realtà, fortemente radicate ognuna nel proprio territorio, usufruiscono dei servizi locali, partecipano alla vita sociale della zona di appartenenza e collaborano con le strutture pubbliche e private portando il loro apporto ai vari tavoli tematici istituzionali e nei piani di zona.
Siamo perciò presenze forti che meritano una valorizzazione, ancor più incisiva se basata su un concetto di coordinamento e di immagine rafforzata anche all’esterno.
News
Coronavirus: ulteriori indicazioni operative per la corretta gestione delle attività dei servizi sociali territoriali (area minori), dei servizi di accoglienza di bambini e ragazzi e dei Centri per le famiglie
- Visite: 127
Con la presente vengono di seguito fornite indicazioni per aggiornare quanto comunicato con precedente nota del 18/03/2020 alla luce dell’avvio delle cosiddette Fasi 2 e 3 ed in ottemperanza al DPCM 26 aprile 2020 e successivi atti, emanati dal Governo e dalla Regione Emilia-Romagna.
Per un costante aggiornamento sulle norme e gli atti è possibile consultare il sito https://www.regione.emilia-romagna.it/coronavirus
Coronavirus: disposizioni dal Tribunale per i Minorenni di Bologna
- Visite: 174
Di seguito la nota relativa all'oggetto per l'esecuzione dei provvedimenti in merito alla regolamentazione del diritto di visita e frequentazione dei minorenni collocati in Comunità, Casa Famiglia e famiglie affidatarie, rilasciata in data 18/3/2020 da Tribunale per i Minorenni di Bologna.
Coronavirus: corretta gestione delle attività dei servizi sociali territoriali e dei Servizi di accoglienza di bambini e ragazzi
- Visite: 128
In ottemperanza alle indicazioni di cui ai DPCM 8 marzo 2020, 9 marzo 2020 e 11 marzo 2020, tenuto conto delle richieste di chiarimento e informazione pervenute, fatte salve le disposizioni impartite dalle autorità locali, e in considerazione del carattere di servizio di pubblica utilità che riveste il Servizio sociale territoriale a tutela di chi si trova in stato di bisogno, la direzione generale dell’area Cura Della Persona, Salute e Welfare della Regione Emilia Romagna ritiene di fornire con la presente alcune indicazioni in merito allo svolgimento delle attività, con particolare riferimento all’area della tutela dei minorenni, valide per l’intera durata della situazione emergenziale in essere.
Pubblicata la Relazione della Commissione speciale d'inchiesta circa il sistema di tutela dei minori nella Regione Emilia-Romagna
- Visite: 215
La relazione finale rende conto delle informazioni raccolte dalla “Commissione assembleare speciale d'inchiesta circa il sistema di tutela dei minori nella Regione Emilia-Romagna”, istituita ai sensi dell'art. 60, comma 1, del Regolamento interno dell'Assemblea legislativa e dell'art. 40, comma 1, dello Statuto della Regione Emilia-Romagna, su richiesta dei consiglieri Caliandro (Partito Democratico), Taruffi (Sinistra Italiana), Prodi (Gruppo Misto), Calvano (Partito Democratico).
L’attivazione della Commissione è stata votata all’unanimità dall’Assemblea Legislativa con deliberazione assembleare n. 215 del 27 luglio 2019. La Commissione, insediata il 2 agosto 2019, ha operato con oltre 25 sedute, interamente trasmesse in diretta streaming, prevalentemente dedicate ad audizioni, dal 27 agosto al 5 novembre 2019.
La Commissione ha raccolto varie documentazioni dalle persone audite e da proprie attività di acquisizione d’ufficio, in particolare presso l’amministrazione regionale e altre amministrazioni pubbliche, anche su richiesta dei commissari. Le persone audite sono state segnalate e richieste dai diversi gruppi assembleari, e nessuna richiesta è stata esclusa dall’Ufficio di Presidenza. Si sono registrati alcuni casi di rifiuto o mancata risposto alla convocazione, in prevalenza da parte di persone indagate o strettamente coinvolte da procedure giudiziarie.
scarica la relazione in formato PDF...
Dopo Bibbiano orgogliosi di essere comunità
- Visite: 230
Le nostre realtà hanno alla base una mole di lavoro volontario immenso, che non intendiamo rivendicare in termini economici, ma come matrice e valore della nostra scelta di vita e accoglienza; la parola comunità deriva dal latino cum-munus: la parola munus significa ricchezza, ma anche dono, dovere, funzione, impegno, compito.
“Fare comunità” significa essere disposti a condividere, “mettere insieme” (cum) tutto ciò, ovvero le proprie ricchezze, la capacità di creare legami attraverso il dono di ciò che siamo e l’impegno (e la fatica!) insita nella complessità dell’essere comunità. Non è semplice accogliere situazioni che comportano un passaggio di disequilibrio alla ricerca di un nuovo equilibrio, per le nostre famiglie e le nostre comunità; non è semplice, ma può rivelarsi meraviglioso.
In questi giorni è stata usata ripetutamente la parola “vergogna” anche nei nostri confronti; un clima di sfiducia generalizzata, ma noi vogliamo condividere e sottolineare quanto invece siamo orgogliosi di essere comunità.
Vi invitiamo quindi a leggere QUI e condividere l'articolo pubblicato sull'ultimo numero di MISSIONE OGGI!
Comunicato stampa in relazione ai recenti articoli di giornale su vicenda Comunità familiare Madamadorè
- Visite: 249
Comunicato stampa
“Nell’ultimo periodo si sono succeduti diversi articoli di giornali, locali e nazionali, all’interno dei quali viene riportato il nome della sottoscritta nonché della Comunità familiare Madamadorè che gestisco insieme a mio marito, in relazione ad avvenimenti legati all’indagine Angeli e Demoni. Nel testo degli articoli, si riporta dettagliatamente la vicenda di una minore affidata alla comunità familiare facendo riferimento al lavoro e ruolo della sottoscritta con termini ed espressioni allusive e diffamatorie.
Facciamo chiarezza su Bibbiano
- Visite: 670
Con l'inchiesta "Angeli e Demoni" i riflettori improvvisamente si sono accesi sull'operato delle comunità per minori di tipo familiare e ciò ci spinge fare chiarezza su alcuni punti.
Le Comunità familiari non sono altro che famiglie che decidono di strutturarsi in modo da poter garantire sostegno anche ai bambini ad alto rischio evolutivo e a quelli che soffrono di gravi patologie.
- Le nostre strutture sono normate da una direttiva regionale, che prevede il rilascio di un'autorizzazione al funzionamento da parte dell'ente comunale, attraverso un'istruttoria vagliata da apposite commissioni provinciali. Ogni 5 anni la Commissione rivaluta l'idoneità delle strutture; ogni 6 mesi invece la Procura presso il Tribunale dei Minorenni verifica il nostro operato attraverso visite durante le quali viene appurato lo stato di salute psicofisica di tutti i minori accolti, l'idoneità della struttura, la vigilanza, qualità morali e titoli degli operatori.